Il Carnevale: dalla letteratura alla commedia

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Il Carnevale è il periodo che precede la Quaresima, e viene festeggiato tradizionalmente nei paesi di fede Cattolica. Il nome deriva dal latino carnem levare, ossia, “eliminare la carne”, perché indicava il grande bachetto che si svolgeva l’ultimo giorno, detto martedì grasso, prima che cominciasse la Quaresima, periodo nel quale vi doveva essere digiuno ed astinenza.

Tradizionalmente, il Carnevale ha inizio la domenica di settuagesima (terza domenica prima dell’inizio della Quaresima – circa 70 giorni prima della Pasqua), anche se per il popolo, la festa aveva inizio il giorno dopo l’Epifania.

Il Carnevale, molto probabilmente, trova le sue origini nelle dionisiache greche (celebrazioni dedicate al Dio Dionisio consistenti in gare e giochi che si effettuavano presso i templi, i cosiddetti agoni tragici) o nei saturnali romani (cico di festività dedicate al Dio Saturno e alle’Età dell’Oro). Durante queste festività, il popolo era ritenuto esonerato verso i propri obblighi sociali, e le gerarchie venivano stravolte dando luogo al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e alla sregolatezza.

Il Carnevale storicamente ha sempre rappresentato un rinnovamento simbolico dove il coas sostituiva l’ordine per poi esaurirsi poco prima del periodo estivo. Molte civiltà inquadravano il Carnevale come un ciclo dinamico a carattere mitico, nel quale i protagonisti erano gli spiriti che circolavano tra il cielo, la terra e gli inferi. Questo periodo, infatti, segnava un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata da vivi. Le anime, per non diventare pericolose, o meglio dannate, dovevano essere onorate e per fare questo si prestano loro dei corpi provvisori, ovvero le maschere (Arlecchino, la maschera per eccellenza, ha una chiara origine infera).

Nel XV e XVI secolo, a Firenze, i Medici organizzavano grandi feste e sfilate mascherate chiamate trionfi, accompagnati da canti carnascialeschi, ossia canti da ballo, di cui pure Lorenzo Il Magnifico fu autore. Il più celebre, forse, è Il trionfo di Bacco e Arianna (I edizione, 1490), nel quale viene esaltato il concetto del carpe diem, cioè “goditi il momento senza pensare al futuro”, con il celeberrimo ritornello che recita:

Quant’è bella giovinezza

che si fugge tuttavia!

Chi vuol esser lieto sia:

di doman non c’è certezza.

Oggigiorno, il Carnevale viene festeggiato con grandi mascherate su carri che sfilano o in piazza, accompagnati da canti e balli. In particolare, l’Italia ha una grande tradizione sia al Nord che al Sud che si tramanda di generazione in generazione. Il più famoso viene festeggiato nella città di Venezia.

Nel prossimo articolo passeremo in rassegna le maschere più famose, da Arlecchino a Pulcinella, da Gianduja e Pantalone, a constatare che la letteratura e la commedia sono una parte intrinseca di esse.

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