Picture Story: Nordic Summer Evening

24° appuntamento della rubrica “Picture Story”.

RICHARD BERG: NORDIC SUMMER EVENING

Berg - Nordic Summer EveningInfo su quadro

Anno: 1900

Dimensioni: 170 x 223,5 cm (olio su tela)

Custodito al Gothenburg Art Museum (Svezia)

Separatore-1-2Dal violino usciva una melodia dolce e soave. Mentre suonava, Anna chiudeva gli occhi e si faceva avvolgere da quella musica. Suo padre, quando era ragazza, aveva insitito tanto affinché imparasse.

La porta-finestra era completamente spalancata, e le tende erano tenute ai lati, come un sipario di un teatro durante i giorni delle prove di uno spettacolo. Faceva caldo, quella sera. Le note del violino uscivano dalla stanza e a mo’ di mulinello danzavano nell’aria sopra la casa. Al di fuori, gli uccelli accaldati rispondevano a quelle note con il loro canto e si univano a formare un concerto.

Joseph stava seduto sulla sua poltrona della veranda, mentre sorseggiava uno scotch. Aveva le gambe incrociate e lo sguardo fisso verso il lago. Adorava trascorrere lì i pomeriggi d’estate. Quella casa era il suo tesoro più prezioso, e appena il lavoro glielo permetteva non indugiava ad andarci. File intere di abeti, come soldati in schieramento di guerra, la proteggevano tutt’attorno. Di fronte, stava il lago, ove insieme ad Anna faceva le gite in barca. E’ proprio in una di quelle occasioni che Joseph la baciò per la prima volta, rapito dai suoi occhi verdi e a quel modo elegante di sorridere.

Si sentiva forte, Joseph. Si sentiva appagato. Avrebbe voluto trasferirsi vita natural durante in quei luoghi, ma gli affari non gli lasciavano un attimo di respiro.

Il sole si accingeva a tramontare, e mentre Anna continuava a suonare divinamente il violino, Joseph si alzò dalla poltrona dirigendosi verso la porta-finestra della sala della musica. Le note, ora, gli arrivavano al cuore più forti che mai. Eccola suonare, Anna. Teneva saldamente gli occhi chiusi e, con concentrazione e determinazione, accarezzava le corde. Alla fine del brano, Joseph fece un caldo applauso.

Anna aprì gli occhi, come se si svegliasse di soprassalto nel cuore della notte.

-Grazie.- disse.

-Ascoltarti è un piacere, mia cara, sei diventata bravissima.- disse Joseph sorridendo.

-Troppo buono, mio caro.-

Anna si alzò dalla sedia e posò con cura lo strumento nella custodia, poi raggiunse suo marito nella veranda.

Il sole faceva per nascondersi dietro la collina e illuminava una parte di lago. Di tanto in tanto, su quello specchio verde si formavano dei piccoli cerchi concentrici, forse creati dai movimenti repentini dei pesci. La barca legata al molo, ondeggiava leggermente. Joseph, mentre guardava quello spettacolo, aveva ancora in mente la musica di Anna. Lei, invece, pensava a quanto fosse fortunata di aver incontrato suo marito. E il suo cuore si scaldava.

Stavano a un metro di distanza. Non una parola. Non un sorriso. Era il loro modo di amarsi.

Joseph e Anna erano romantici nell’animo, anche se non lo sapevano.

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