Picture-Story: Notte sulla sponda meridionale

14° appuntamento della rubrica Picture-Story

DUBOVSKOY: NIGHT ON THE SOUTHERN SHORE

Dubovskoy - Night on the southern shore

Info sul quadro

Anno: 1898

Dimensioni: 52 x 40 cm (olio su tela)

 Separatore-1-2

Non potrei chiedere di meglio. Siamo qua sulla panchina, io e la mia solitudine, che per fortuna mi tiene compagnia. Con i suoi silenzi, con il suo indugiare. Il bagliore della luna ci illumina. I grilli cantano, i cipressi sorvegliano come soldati. Sembra che questa notte la natura non voglia dormire. Pare ci sia festa.

La luna fa capolino di tanto in tanto. Tra lo scorrere di una nuvola e l’altra si specchia vanitosamente sul mare. Ma il suo specchiarsi è soave, quasi umile, tant’è che ne rimango estasiato dalla bellezza che mi pare angelica. E’ forse questa la luce celeste di cui tutti parlano?

I raggi di luce m’investono, forzo gli occhi perché ora la luce è intensa. Per istinto, mi aspetto di sentire calore, ma invece una brezza leggera mi avvolge, ed io rabbrividisco stringendomi le spalle.

I grilli cantano. Mi viene la pelle d’oca sul collo, perché stare qua in mezzo alla natura lo ritengo un privilegio. Ed ecco che le mie narici venono raggiunte dall’odore della terra umida che mi ricorda l’infanzia, quando rincorrevo mio fratello per la campagna dei nonni. Le canne accarezzate dal vento. Il mio primo bacio.

Faccio un respiro profondo e lo fa pure lei, la mia solitudine. Anche lei guarda estasiata ed in silenzio il mare. Questa notte è muto il bestione, pare che dorma. E’ proprio quando è così inerme che mi conquista.

“Sapevo di trovarti qui.”

Una voce conosciuta proviene dalle mie spalle. E’ lei, Camilla. Mi giro a guardarla e non posso fare a meno di vedere i suoi capelli biondi luccicare alla luce celeste.

Camilla siede di fianco a me.

“Per completare il quadro mancavi solo tu. Ti ho pensata.” le dico guardandola negli occhi.

Camilla sorride e risponde:

“No, per completare il quadro manca questo…”

Sentii le sue soffici labbra sulle mie. Il suo respiro.

Aveva ragione. Perché l’amore completa qualsiasi cosa.

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© Michael Floris – Tutti i diritti sono riservati.