Picture-Story: Viandante sul mare di nebbia

3° Appuntamento della rubrica “Picture-Story”

CASPAR DAVID FRIEDRICH: VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA

Caspar David Friedrich - Viandante sul mare di nebbia

Info sul quadro:

Anno: 1818

Dimensioni: 90 x 74 cm (olio su tela)

Custodito al “Kunsthalle” di Amburgo (Germania).

Questa mattina mi sono svegliato presto per portarvi a vedere uno spettacolo mozzafiato. Non ho portato con me la mia signora, perché di tanto in tanto mi piace star solo a pensare, e a contemplare tutto ciò che mi circonda. L’erba attorno alla tenuta è ricoperta da un manto di brina. Gli stivali affondando leggermente sul terreno lasciando le tracce del mio passaggio. Non pensavo che i miei piedi fossero così grandi. Prima di addentrarmi nel bosco, alzo lo sguardo e vedo che il cielo è ancora abbottonato tra le sue nuvole fitte. Forse ha freddo pure lui. Così passo tra un albero e l’altro, e con il bastone m’aiuto a districarmi nel sottobosco. Ormai la mia camminata non è più quella di un tempo. Ma per la campagna ci so ancora andare, grazie al cielo! Senza questi boschi, questa terra, questi funghi, non potrei immaginarmi la mia vita.

Man mano che cammino, la luce si fa sempre più intensa. Significa che è quasi giorno. Devo affrettarmi, non posso perdermi lo spettacolo. Accelero il passo, affanno. Comincio a sudare. Mi prenderò una polmonite! Ma che importa se davanti ho questo? Il bosco finalmente si interrompe per dar spazio ad un dirupo. Faccio ancora qualche passo tra la roccia nuda, così coraggiosa a star lì a sfidare le avversità del tempo. Ecco! Questo era ciò che desideravo vedere da tempo, ed era ciò a cui tenevo di mostrarvi. Perché un paesaggio come questo ti entra dentro e ti agita il cuore. Mi pare di essere un capitano sulla prua della nave che osserva con aria di sfida il mare in tempesta. Stare qui in alto, mi fa sentire forte e potente, ma l’immensità di questo mare di nebbia mi inquieta e mi rimanda a pensare che nessun essere umano è più forte della natura, nonostante esso stesso sia la natura.

Riesco a vedere qualche cima che fa capolino oltre manto di nebbia. Ora vedo alcuni alberi. Poi la mia vista si attenua, e la nebbia si fonde in un tutt’uno con le montagne, le quali si diradano all’orizzonte. Da qui, proviene un bagliore leggero, come se il sole si stesse svegliando pian piano dal suo torpore notturno. Ora spetta a lui a diradare la nebbia, e con lei i miei pensieri, e a riscaldare il giorno, oltre che il mio cuore. Ve ne prego, non dite a tutti di questo posto, altrimenti non sarebbe più così speciale. Perderebbe la sua poesia. E quando avete voglia di vederlo venite soli con i vostri pensieri, con le vostre malinconie. Alzate gli occhi, guardate fino in fondo. Vi sentirete potenti come me. Ma solo per un istante. Forse fino al diradarsi nella nebbia. Dopo, il pensiero correrà verso l’orizzonte, e con lui il vostro sguardo. Sarete curiosi di sapere cosa ci sarà lì in fondo, così vi muoverete e camminerete fino ad una meta che non c’è. Perché l’orizzonte non si può raggiungere amici miei, si può solo ammirare.

© Michael Floris – Tutti i diritti sono riservati.