LAURA KNIGHT: DUE RAGAZZE SULLA SCOGLIERA
Info sul quadro
Olio su tela
Anno: 1918
Il vento ci scompigliava i capelli. Il vento ci scompigliava sempre i capelli, ogni volta che io e Lilibet andavamo sul punto più alto della scogliera.
Il profumo di mare era inebriante, e dopo un po’ che stavamo sedute a guardare le onde infrangersi sulle rocce sentivamo la salsedine sulla pelle. Allora, d’istinto passavo la lingua tra le labbra e mi piaceva sentirle leggermente salate.
Lilibet si girava sempre a guardarmi. Le piaceva vedere il mio sguardo perdersi all’orizzonte.
Quando distoglievo la vista dal mare mi lasciavo andare sulla mia coperta; allora, Lilibet si distendeva di fianco a me senza dire niente. Mi prendeva soltanto la mano, così delicata e soffice, e poi finivamo per baciarci. Baciarci e sorriderci.
Sentivo le sue labbra di sale. Sullo sfondo, il rumore del mare e quello del vento coprivano il nostro amore impossibile. Quel mare, che agitato aveva sfumature verdastre, si inscuriva in alcuni punti e mi faceva paura. Una gran paura. Come quella di perdere Lilibet. Così, la stringevo più forte che potevo, mentre lei si divertiva a capire dove nascevano le onde e mi chiedeva di stringerla più piano.
Avevo capito che l’amavo più di me stessa; più di questa scogliera, delle sfumature del mare e di quell’orizzonte in cui mi sembrava di camminare leggera e nuda. Più di tutto questo posto che esprime tutta me stessa, e che un tempo era solo mio e di nessun altro.
Lilibet doveva far parte di tutto questo, perché la scogliera senza lei, e lei senza la scogliera non sarebbero capaci di riempirmi il cuore.
Quando si faceva tardi e il sole cominciava a scendere chiudevo gli occhi, facevo un respiro profondo per provare a portarmi tutto a casa.
E anche quando non potevo andarci alla scogliera, aprivo la finestra della camera e sognavo. Stavo in piedi e con gli occhi chiusi di fronte alla finestra e respiravo. Passavo la lingua sulle labbra e sognavo.
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