Con il passare delle settimane, Maggie entrò pian piano nel cuore di tutti, e le signore la aiutarono ad inserirsi con tutte le loro forze.
-Oggi parliamo delle nostre passioni- esordì una mattina Maggie nel suo taieur rosa.
Maggie posò la sua borsa e cominciò a disporre le sedie in un grande cerchio.
-Ti aiutiamo anche noi!- disse Flora.
-Grazie, ma fate piano…- ammonì Maggie.
-Che è questa roba?- disse Giorgio diffidente.
-Stai zitto e siediti- rispose Betty.
Flora aiutò Giovanna a sedersi, poi prese posto Betty, Leo, e pian piano tutti gli altri. L’ultima fu Maggie.
L’educatrice osservava il gruppo e sorrideva a tutti. Voleva trasmettere allegria.
-Il tema di oggi è… le nostre passioni! Vi piace fare qualcosa, o siete stati appassionati a qualche attività?-
Maggie guardò il gruppo in cerchio. Timidamente tutti si guardavano intorno senza intervenire.
-A me per esempio, piace molto andare per la montagna- provò a dire Maggie incoraggiando il gruppo.
-A me piacciono le piante- disse Luciana alzando la mano e ridendo un poco per la timidezza.
-Lei è tutta matta, ci parla pure con le piante!- intervenne Giorgio.
-Certo, le piante ci ascoltano- rispose Luciana.
-Va bene, basta così- Maggie fece da paciere, e aggiunse: -E tu? Betty?-
-Io amavo disegnare i vestiti… mi piaceva andare alla merceria di mia madre e sentire le stoffe. Con i pezzi che doveva buttare facevo i miei abbinamenti, e sognavo di avere un giorno un vestito tutto fatto da me…-
-E ci sei riuscita?-
-Purtroppo no… Ma mi piacerebbe ancora!-
-Non sapevo che tra di noi ci fosse l’Armani dei poveri- disse Giorgio.
-Ma tu guarda che maleducato…- lo ammonì Luciana.
-Io so cucire- alzò la mano Flora.
-È la tua passione?- chiese Maggie.
-Un tempo, ora sono i gioielli-
-È una passione costosa…- osservò Maggie.
-Ma i soldi li spendono gli uomini, mia cara… devi ancora imparare tante cose-
Risero tutti, compresa Maggie.
L’unico a non aver ancora parlato fu Leo.
-Io amo pescare. Mi ricordo ancora il giorno che pescai una trota. Era grande… così!-
Ci fu un “eh” generale. Leo arrossì per il nervoso; ogni volta che raccontava quella storia nessuno credeva alle dimensioni di quel pesce. E sfortunatamente nessuno dei suoi amici era stato lì in quel momento per testimoniarlo.
-Non siate così crudeli- rimproverò Maggie. -Vi ringrazio per aver elencato le vostre passioni. Ora vorrei che ne prendessimo una e… la praticassimo-
-Io non parlo con le piante signorina… se lo scordi!- rimproverò Giorgio.
-A me sembra affascinante la passione di Betty… potremmo pensare a dei vestiti da indossare. Qualcosa che abbiamo sempre sognato di mettere o di abbinare, ma non abbiamo mai avuto il coraggio di fare- disse Maggie.
Betti si compiacque per la scelta e divenne rossa in viso.
-Io so cucire!- disse Flora.
-Io non partecipo a questa farsa!- aggiunse ancora Giorgio.
Betty e gli altri sbuffarono e scrollarono le spalle mostrando un gesto d’impazienza.
Si sedettero tutti ai tavoli della sala comune. Maggie portò dei fogli bianchi e dei pennarelli e diede inizio all’attività. Poi andò da Gianni che era seduto come suo solito di fronte alla tivù spenta e rimaneva immobile a fissare il vuoto.
-Ti va di venire con noi?-
Lui non rispose e non diede segni di vita. Continuò imperterrito a ignorarla e a rimanere rifugiato nel suo mondo.
Maggie non insistette e si recò dagli altri.
-A me è sempre piaciuto lo smoking- disse Leo -Un bello spezzato con il cappello non l’ho mai indossato in vita mia-
Betty al suo fianco rise.
-Che c’è? Non credi che mi possa stare bene?-
-Magari vent’anni fa!-
-Mi stai dicendo che sono vecchio?-
-Un po’… rimbambito- scherzò lei.
Leo la guardava buttare giù uno schizzo e immaginò Betty da giovane. I suoi capelli argentati erano molto curati e il suo corpo snello faceva pensare che in passato fosse davvero una bella donna. Al collo portava una collana verde. Leo non aveva mai colto quel lato del suo fascino finora.
© Michael Floris – Tutti i diritti sono riservati.
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