Ci lasciano Harper Lee ed Umberto Eco.

SPETT.UMBERTO ECO A NAPOLI (SUD FOTO SERGIO SIANO)

Stamane mi sono svegliato con l’intento di scrivere un articolo commemorativo per la scrittrice americana Harper Lee, ma il risveglio è stato più brutto del solito, perché appena sono entrato su Internet ho appreso la scomparso di Umberto Eco. E’ stato uno shock.

 

Harper Lee ad aprile avrebbe compiuto novant’anni. Il suo sogno era diventare unail buio oltre la siepe scrittrice. Al momento di iscriversi all’università non ebbe il coraggio di confessare alla famiglia di voler fare la scrittrice, così provo a seguire le orme del padre e si iscrisse alla facoltà di legge. Dopo soltanto il primo anno, prese coraggio e comunicò alla famiglia l’intenzione di voler diventare una scrittrice. Nel 1948 si iscrisse all’Oxford University, ma abbandonò subito dopo per poi partire alla volta di New York City, dove trovò un lavoro come agente di viaggio per potersi mantenere. Di lì a breve (1949), a soli 23 anni, la Lee trovò un agente e cominciò la stesura del suo capolavoro “Il buio oltre la siepe” (To kill a Mockingbird), romanzo ambientato in Alabama in cui affronta il tema della segregazione razziale. Nel 1960 pubblica finalmente la sua fatica, che vinse il Premio Pulitzer (il nostro equivalente del Premio Strega). Dal romanzo venne tratto un film che divenne famoso in tutto il mondo e che vinse 3 premi Oscar. Harper Lee, dopo il grande successo mondiale, lavorò ad un altro romanzo che però non vide mai la luce. Si ritirò completamente dalla vita pubblica fino al 2007, quando il presidente degli Stati Uniti G. W. Bush junior le conferì la medaglia presidenziale della libertà, per il suo contributo alla letteratura americana e per aver dimostrato attraverso il suo libro, che l’america di quell’epoca non era tutto dello stesso genere. Nel 2015 venne pubblicato il suo secondo libro, “Va’, metti una sentinella”, ambientato vent’anni dopo il buio oltre la siepe, ma la scrittrice ha dichiarato di aver scritto questo secondo romanzo prima del suo capolavoro.

 

Ultimamente, Umbumberto ecoerto Eco, in occasione della Laurea in Comunicazione conferitagli dall’Università degli Studi di Torino, aveva di fatto scatenato ondate di polemiche per le sue ardite dichiarazioni contro i social, a mio parere travisate dalla maggior parte delle persone. Umberto Eco era un’Autore piemontese, precisamente di Alessandria, ma più che un’autore era un tuttologo. Divenne famoso per il suo primo libro, “Il nome della rosa”, pubblicato da Bompiani nel 1980 (uno tra i primissimi libri che lessi). Eco è stato la colonna portante vivente della cultura italiana nel mondo, e questo lo dimostrano le numerose medaglie al merito conferitegli dalla Germania, dalla Francia, ed infine, dall’Italia. L’ultima fatica, “Numero Zero”, è stata al di sotto delle aspettative, ma per un personaggio così la qualità è altissima anche se le vendite non vanno poi così bene. Umberto Eco verrà studiato nei libri di scuola come uno degli autori italiani migliori del Novecento. Insomma, entrerà nella storia. Ciao, Umberto.

Oggi è un giorno triste per tutti noi.

Se non l’avete fatto, vi invito a leggere “Il buio oltre la siepe” e “Il nome della rosa”. Due libri che devono far parte assolutamente del bagaglio culturale di ciascuno di noi.