Ho letto questo libro tutto d’un fiato. La scrittura di Michael Floris ha uno stile leggero e fluido. Questo titolo scelto quasi per caso, si è rivelato una lettura piacevole, non posso di certo affermare il contrario. La trama tuttavia, è per alcuni aspetti un po’ troppo scontata. Da forte lettrice, posso tranquillamente affermare che in più di un passaggio, mi sono trovata di fronte alla prevedibilità degli eventi. Il romanzo, a mio parere, prende quota dopo metà del libro, quando si avverte palesemente che lo scrittore si sta lasciando andare nel raccontare ciò che lo circonda. Il treno per la felicità è una storia d’amore un po’ sofferta dal punto di vista emotivo, molto dolce e travolgente dal punto di vista sentimentale. Giovanni fa fatica ad aprirsi infatti, il suo cuore è paragonato a una fortezza impenetrabile che a un certo punto si apre al sentimento più controverso di sempre: l’amore. La consapevolezza di voler aprire le porte del Castello, così viene simboleggiato il cuore, arriva con l’incontro di Sarah, la ragazza che gli permette di sciogliere gli indugi. Floris ha scelto la capitale piemontese per il suo racconto. Torino ha il suo fascino, non sempre così facile da descrivere, ma devo ammettere che l’autore è riuscito a farlo molto bene, traspare infatti una passione autentica per l’architettura e per la città, senza spocchiose forzature. Il senso di solitudine di cui il protagonista vorrebbe liberarsi a tutti i costi, pervade nella storia, così come la forsennata ricerca di un posto di lavoro e nella società, che gli permetta di trovare un equilibrio. Solo dopo una serie di rocambolesche peripezie riesce a raggiungerlo. In questo libro ho colto un po’ di sana realtà, quella in cui ci catapultiamo tutti, tutti i giorni. Questo è senza dubbio un punto di forza. Il lavoro che manca, l’importanza della famiglia a cui si deve spesso rendere conto, il desiderio di realizzarsi come uomo e come compagno di vita nella speranza di trovare la donna ideale. In fondo tutti cerchiamo, spasmodicamente, di costruire il nostro futuro partendo da una base solida. Floris riesce a trasmettere al lettore tutto questo, attraverso le reazioni alle difficoltà da parte di Giovanni. Questo romanzo si salva da un’apparente banalità, esprimendo un messaggio semplice e positivo, di speranza e perseveranza nell’inseguire la tanto agognata felicità. In ogni occasione il protagonista non si perde d’animo e imbocca una strada alternativa per ricominciare. In questo verrà coadiuvato dal fratello e spronato dalla passione incondizionata che nutre per la musica. Il treno per la felicità è un mezzo che trasporta con sé innumerevoli aspettative, ma anche quel po’ di magia che serve a Giovanni, il quale desidera con tutto se stesso di arrivare dove i desideri, un giorno, potranno finalmente avverarsi.
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