QUANDO I PREGIUDIZI INTORNO ALLE RELIGIONI SONO D’OSTACOLO ALL’AMORE TRA I GIOVANI
“Ora che finalmente avevo capito cosa provavo ed ero felice, non concepivo il fatto che una religione diversa dalla mia potesse impedirmi di amare una persona”.
In una Torino terra promessa per tanti neolaureati come lui in cerca di sistemazione, Giovanni capisce presto che anche nel ricco nord le cose non girano poi troppo bene, tra ricercatori che si improvvisano baristi per tirare a campare, studenti universitari perennemente indietro con le rate dell’affitto e il suo fresco titolo di architetto che non offre solide garanzie per il futuro.
Senza soldi e senza fidanzata, il giovane, discreto chitarrista, si impegna a metter su una cover band pop-rock per provare a raggranellare qualche euro (e meno male che nella città piemontese vive il fratello Guido, broker professionista, che gli dà una mano ad ambientarsi). Il comprensibile scoramento è dietro l’angolo, ma poi compare lei, Sarah, ed è amore a prima vista.
Fine dei guai per il buon Giovanni? Esattamente il contrario, dal momento che la ragazza è di fede musulmana e la sua famiglia pare non gradire la presenza di quel ragazzo cristiano, giungendo anzi a minacciarlo apertamente.
Classe 1987, originario di Iglesias, Michael Floris fa il suo esordio nella narrativa con un romanzo, “Il treno per la felicità” (Youcanprint, 168 pagine, 11,90 €), incentrato sul delicato tema della religione come possibile fonte di incomprensione e inimicizia tra le persone.
“Ma -spiega l’autore- l’ostacolo non è costituito solo dalla fede differente, bensì da tutto ciò che ruota intorno alla relazione tra Giovanni e Sarah. Entrano in ballo cultura e modi di pensare diversi, e il muro rischia di alzarsi ancora di più.”
Ingegnere ambientale, ex portiere di calcio e compositore di brani musicali, Floris conosce bene Torino, dove vive da sei mesi.
“Nel libro racconto la mia generazione, impantanata nella rassegnazione e nello scetticismo frutto della crisi. Giovanni però combatte, accetta compromessi per arrivare alla meta finale”.
La meta finale è Sarah, paradigma di tutto ciò per cui nella vita vale la pena non mollare mai.
Fabio Marcello
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