Ringiovinezza parte 10

Maggie guardava festeggiare tutti dalla finestra che dava sul cortile. Sorrise. Quei sei mesi alla Residenza dei fiori l’avevano cambiata. Pianse, perché sapeva di avercela fatta e nulla era paragonabile a quello che aveva provato lì dentro. S’incamminò verso il cancello, ma Betty si era accorta della sua assenza, così con passo svelto la raggiunse nel viale e la abbracciò.

-Sono contenta per te e Leo- disse Maggie.

Betty la guardò felice, ma senza dire una parola.

-Certe volte, le cose più semplici ci appaiono più complesse di come sembrano- aggiunse Maggie.

-Grazie, grazie di tutto-

Betty la abbracciò come fosse sua figlia.

-Sento che lo amo- disse improvvisamente Betty e provando ad asciugarsi le lacrime che venivano fuori di continuo.

-Non devi dirlo a me, devi dirlo a lui… Ne sarà felice-

-Speriamo il suo cuore lo regga…- disse Betty scherzosamente.

-Vai e goditi la festa-

Betty la abbracciò ancora prima di lasciarla andare. Ormai tutti avevano capito e stavano affacciati alle finestre della sala comune e salutavano come se la Residenza fosse una grande nave in partenza. La direttrice sugli scalini dell’ingresso le fece un cenno d’intesa.

Betty tornò dentro e andò da Leo per la prima volta in tutta la serata.

-Ti sta proprio bene questo smoking-

Leo, impacciato, si allentò la cravatta cercando di ricordarsi come si rimorchiavano le donne ai suoi tempi.

-Vieni, ti faccio conoscere una persona…-

Leo la seguì in silenzio.

-Lei è Maya, ha quattro anni-

Betty la prese in braccio faticosamente e Leo aveva capito che gli stava aprendo la porta della sua famiglia. Avevano entrambi gli occhi lucidi.

-Ciao, Maya… Io sono Leo-

Maya gli dette la mano e lo guardò con diffidenza. Leo, allora, presentò i suoi nipotini, Marco di undici anni e Chiara di nove. Quando la serata finì, Leo raggiunse Betty come ogni sera nel suo mini-appartamento. Betty si rifugiò tra le sue braccia, sotto le coperte e al riparo degli sguardi indiscreti.

-Sai, credo di amarti- disse Betty improvvisamente.

Leo la strinse a sé ancora più forte.

-La vita è strana, mia cara Betty. Quando sembra ti sia amara tutto cambia come non ti aspetti, e poi arriva il dolce, da mangiare tutto d’un fiato-

Betty sorrise perché capì che era il suo modo di dirle che l’amava. Guardando la luna, che faceva capolino tre le nuvole, pensò di lasciare la Residenza dei fiori e costruirsi una seconda vita con Leo. Ora che sapeva ciò che provava si sentiva più leggera e tutto pareva più semplice. Non disse nulla a Leo, perché quelle emozioni tutte insieme potevano essere letali per il suo vecchio cuore.

Ma chi è mai morto per troppa felicità?

Betty lo guardò dormire e le parve più bello, mentre un raggio di luna gli illuminava il viso e gli faceva luccicare i capelli brizzolati.

FINE

© Michael Floris – Tutti i diritti sono riservati.

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