Alberto non riusciva a staccarsi dallo specchio. Aveva passato quasi mezzora a sistemarsi i capelli, e dopo l’ennesimo e vanitoso sguardo si convinse che poteva andare, proprio come il videoclip di “Sei un mito” degli 883.
-La tua faccia non cambia anche se ti guardi per tutto il giorno, sai?- disse Luca ironicamente.
-Ah ah- Alberto rise sarcasticamente.
Giulia aspettò Alberto all’ingresso della spiaggia.
-Stai proprio bene stasera.- disse lui.
Giulia non rispose e sorrise compiaciuta.
-Vieni, hanno acceso il fuoco dilà!-
Giulia lo prese per mano e lo condusse per la spiaggia a piedi nudi.
Un numeroso gruppo di ragazzi stava attorno ad un falò enorme, al chiaro di luna. Luca, Sofia, Giulia e Alberto si avvicinarono e riconobbero il viso di qualche conoscente che era andato lì per non perdere l’occasione di fumare. Qualcuno andava giù pesante con l’alcol.
Due tipi impugnarono ognuno una chitarra e cominciarono a strimpellare canzoni di Vasco. Una ragazza abbastanza esuberante conduceva i giochi, provando a farsi seguire cantando a squarciagola e impugnando una bottiglia di sambuca.
-Ehi, Cami, canta più forte!- gridò qualcuno dalla mischia.
Lei riprese a cantare più forte, più stonata che mai e più sbronza.
Seduti l’uno accanto all’altra, Alberto e Giulia stavano appoggiati su se stessi. Alberto si guardò intorno e si accorse che Luca e Sofia si erano allontanati da loro.
-Non canti?- chiese Giulia.
-Sì, guardavo solo una cosa…-
-Dai, alzati vieni con me a ballare vicino al fuoco!-
Alberto si lasciò prendere per mano e si fece condurre a ridosso del falò.
Camilla intonò:
“Le bionde trecce, gli azzuri e poi…”
Alberto scrutò il viso di Giulia, illuminato a metà dalle fiamme. Aveva davvero le guance rosse e gli occhi azzurri. Era lei la ragazza di quella canzone. La strinse a sè e le sorrise. In quel momento, Giulia e Alberto avevano chiuso il mondo fuori per un momento.
La spiaggia, le chitarre, il falò, il bacio.
Sì, finalmente Alberto era riuscito a baciare Giulia, proprio la sera prima di lasciare Finale.
La campanella che decretava la fine della giornata era suonata da un pezzo.
-Ehi, Luca!-
-Lucaaaa!-
-Eh? Che c’è?- rispose Luca svegliandosi di soprassalto.
Quando aprì gli occhi, Luca vide Alberto di fronte a sè con lo zaino in spalla, pronto per tornare a casa.
-Ma dove siamo?- chiese ancora intontito.
-E’ ora di andare a casa, è finita la scuola!-
Luca si girò spaesato, vide la classe completamente vuota e le finestre spalancate. Non sapeva quanto avesse dormito, e non gli interessava se la prof l’aveva visto appisolarsi tra i suoi compagni.
-Ma si può sapere che hai?- chiese Alberto incuriosito.
-Ero solo stanco. Non sai cosa ho sognato…- disse Luca, mentre i due scendevano le scale che portavano all’ingresso principale della scuola.
-Cosa?-
-Venivo in vacanza con te a Finale e rimorchiavo Sofia!-
-Seeee! Allora era proprio un sogno!-
Luca tirò fuori la bottiglietta d’acqua dal suo zaino e la svuotò sulla testa di Alberto. Faceva caldo, e ad Alberto quell’acqua non era dispiaciuta affatto.
-Dove si va?- chiese Luca.
-A fare i bagni in Piazza Castello!-
– FINE –
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